OCT: Tomografia a coerenza ottica
L’OCT è un esame diagnostico non invasivo e non a contatto, che utilizza onde luminose per realizzare immagini di retina, papilla ottica e cornea. Presentato per la prima volta al mondo nel 1991, è solo dal 2006 che ha raggiunto la moderna tecnologia, in grado di ottenere una elevatissima risoluzione (0,005 millimetri).
Paragonato spesso alla TAC o all’esame istologico, l’OCT permette di individuare patologie non apprezzabili col semplice esame clinico o di monitorarne l’evoluzione. Inoltre, la possibilità di tradurre in immagini ciò che l’oculista rileva durante la visita consente al paziente di comprendere meglio la patologia da cui è affetto e di renderlo partecipe del programma diagnostico-terapeutico.
Lo studio della retina è sicuramente l’ambito che più beneficia di questa moderna tecnologia.
Ci sono, infatti, alcune condizioni in cui l’OCT è diventato l’esame di prima scelta, indispensabile cioè sia nella fase diagnostica che nei controlli periodici:
- Maculopatia legata all’età e alla miopia
- Retinopatia diabetica
- Distrofie congenite e dell’adulto
- Foro maculare
- Pucker maculare
- Trazioni vitreo-retiniche
In presenza di glaucoma, accertato o sospettato in base alla familiarità, l’OCT consente di rilevare danni prima ancora che si manifestino nel campo visivo o in esami elettrofunzionali.
A livello corneale, l’OCT è utile nell’individuazione di aree di assottigliamento o lesioni distrofiche, ma soprattutto nel controllo post-operatorio in caso di cheratoplastiche lamellari.